La saggezza dei sapori
Da sempre le erbe officinali accompagnano la cucina tradizionale di ogni singola realtà del nostro Bel Paese. Le nonne erano solite recarsi al campo per raccoglierle e utilizzarle nelle preparazioni culinarie quotidiane. Fresche o debitamente essiccate, a seconda delle stagioni.
Si usa nel caso di numerose affezioni delle vie respiratorie. Può anche essere utilizzata come lozione o negli impacchi in caso di pelle arrossata, infiammazione agli occhi e congiuntivite.
Utilizzata, per via topica, nel trattamento delle dermatiti, del prurito, degli eritemi, di lievi ustioni, nel trattamento della pelle secca facilmente screpolabile o arrossabile. In cucina: viene impiegata nelle pietanze cucinate al forno, nel riso e nelle salse.
Si tratta di una specie che vive spontanea e solo raramente viene coltivata. Utile per: curare la tosse, il raffreddore e la digestione.
In cucina: pianta aromatica dal profumo forte e gradevole. Dopo l’essiccazione mantiene il suo aroma che si sviluppa ancor più durante la cottura nei cibi.
Grazie alle sue proprietà antisettiche e antispasmodiche, è utile contro afflizioni renali, polmonari e infezioni intestinali. In cucina: Perfetta per legumi e carni con una nota leggermente pepata.

Ciò che più mi affascina di questo costume è la naturalezza con cui tutto si compiva, senza fronzoli; la filosofia era semplice vita applicata alle esigenze di un singolo momento, spesso anche di povertà. Nella nostra moderna società riscopriamo il gusto di ricorrere a questi sapori.
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L’esigenza di trattare le erbe officinali nasce dalla volontà di accostarsi ad uno stile di vita sano, fatto di sapori genuini, che utilizzi materie di primissima scelta, lavorate secondo le semplici e rispettose regole che si usavano un tempo. Perché “c’è pianta e pianta”, e la qualità è da preferire alla quantità quando scegliamo di prenderci cura del nostro corpo.